Da La Repubblica del 13/09/2005

Rogo di Primavalle Lollo sarà interrogato

Il Tribunal de justicia superior brasiliano ha dato via libera alla richiesta di rogatoria internazionale della Procura di Roma

ROMA - Via libera per la rogatoria di Achille Lollo. L' ex esponente di Potere operaio, che vive in Brasile e che è stato condannato per il rogo di Primavalle, nel quale morirono i due fratelli Stefano e Virgilio Mattei, potrà essere interrogato. Il "Superior Tribunal de Justica brasiliano ha concesso l'exequatur per la rogatoria internazionale presentata dalla Procura di Roma "per l'escussione di Achille Lollo nell'ambito del procedimento penale a carico di Diana Perrone, Elisabetta Lecco e Paolo Gaeta". Le tre persone che, per Lollo, hanno partecipato all'azione di 32 anni fa, insieme a Grillo e Clavo.

Il Tribunale ha trasmesso gli atti al ministero della Giustizia brasiliano, che dovrà fissare la data per l'interrogatorio di Lollo d'intesa con la magistratura dello Stato di Rio de Janeiro, dove l'uomo risiede.

Achille Lollo, condannato a 18 anni per il rogo di Primavalle, fece solo due anni di carcere, poi riuscì a fuggire in Brasile. Nel 1993, la richiesta di estradizione cadde nel vuoto perché, per le autorità brasiliane, il reato era prescritto. Poi, all'inizio di quest'anno, la pena per Lollo, Grillo e Marino Clavo, è stata dichiarata estinta dalla Corte d'Appello di Roma.

Qualche settimana dopo, ai primi di febbraio, Lollo dichiarò che quella sera a Primavalle, non erano in tre ma in sei: "Con noi c'erano anche Paolo Gaeta, Diana Perrone e Elisabetta Lecco. Che sono rimasti liberi e tranquilli per 32 anni". Poi, l'ex militante di Potere Operaio è tornato sulla vicenda a "Porta a porta" sostenendo che "il rogo fu colpa dei Mattei" che dopo l'attentato (fatto con del diserbante) se ne andarono che l'incendio era già spento: "Non so cosa sia successo dopo".

Grillo che ha trascorso tutta la sua latitanza in Nicaragua, ha invece sostenuto che all'attentato parteciparono solo in tre. Anche per Grillo non è impossibile che l'incendio sia scoppiato dopo per qualche altra causa.

Sulla base di tutte queste affermazioni, la procura di Roma ha deciso di riaprire il caso e ha quindi inoltrato le richieste di rogatorie per ascoltare Lollo e Grillo.

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