Da AGE del 03/11/2005
Somalia: ONG italiana e troupe Tv aggrediti e derubati
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Una spedizione dell'ong italiana Cefa impegnata in Somalia con al seguito una troupe televisiva e' stata aggredita e derubata nei giorni scorsi in una zona impervia a una trentina di chilometri da Bosaso, nel nordest del Paese. La notizia della rapina, avvenuta nei giorni scorsi, e' stata resa nota dal Cefa al rientro della spedizione. L'aggressione e' avvenuta sulle montagne del Puntland, dove proseguono le ricerche dei predoni, uno dei quali e' gia' stato arrestato. I funzionari del Cefa, ong nata a Bologna all'inizio degli anni '70 per opera del sen.Giovanni Bersani, erano in missione in quell'area per fare il punto sullo stato dei lavori legati al programma ''Acqua e sanita' in Somalia'', promosso dalla Ue e realizzato con la collaborazione di Sorso, partner somalo in cui si riconoscono le comunita' locali: nel Puntland i periodi di siccita' possono durare parecchi mesi, talvolta anche qualche anno, e l'impegno e' quello di riattivare pozzi di acqua dolce, regolare sorgenti, costruire canali di irrigazione e cosi' via. Della spedizione faceva parte anche l'ex giornalista Rai Mario Cobellini e l'operatore Carlo Bresciani, con il compito di girare un documentario sulle opere in corso e l'ambiente. Il gruppo aveva visitato e controllato gli impianti di Galgala, un'oasi a 800 metri di quota e ad una trentina di chilometri da Bosaso sul Golfo di Aden, e mentre rientrava gli automezzi della spedizione sono stati bloccati da massi messi sul sentiero. Immediatamente dalle rocce circostanti sono sbucati uomini armati, giovanissimi e sovraeccitati, che sono stati attirati soprattutto dai mezzi di ripresa, con i quali sono spariti fra le gole della montagna. Attraverso un telefono satellitare e' scattato subito l'allarme e le forze dell'ordine somale si sono rapidamente recate a Galgala, dove uno dei predoni e' stato arrestato. Le ricerche continuano presidiando la zona - riferisce il Cefa - e con forti pressioni sui parenti dei rapinatori, ormai individuati. Il governatore del Puntland e le massime autorita' somale, che da tempo intrattengono un rapporto di intensa collaborazione con la ong bolognese, hanno espresso le proprie scuse per l'episodio.
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