Da redazione del 14/11/2005
Banda della Magliana
«Il cardinale Casaroli e la gang? Fantasie»
Il Cardinale Silvestrini replica a quanto detto in tv dal leader della banda della Magliana
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Città del Vaticano - «Fantasie. Pure e semplici fantasie. Casaroli mai e poi mai si sarebbe messo in situazioni equivoche». Il cardinale Achille Silvestrini, prefetto emerito della Congregazione per le Chiese orientali e per anni stretto collaboratore del porporato di Castelsangiovanni, liquida così le ultime sconcertanti dichiarazioni di Maurizio Abbatino, ex leader storico della banda della Magliana e oggi collaboratore di giustizia. In una lunga intervista andata in onda nell'ultima puntata della trasmissione televisiva Chi l'ha visto?, Abbatino aveva fatto un riferimento anche al cardinale Agostino Casaroli sostenendo che avrebbe avuto rapporti con la banda.
Tra le tante domande a cui ha risposto, una riguardava i presunti legami tra il Vaticano e la famigerata organizzazione criminale che negli anni '70 seminò il terrore a Roma. «Conoscevamo monsignor Casaroli» è stata la sua risposta. Secondo Abbatino, i contatti tra l'allora segretario di Stato e la banda li teneva un altro dei componenti della gang, Franco Giuseppucci. Casaroli, secondo Abbatino, «si occupava del processo di Renato (De Pedis, un altro dei componenti della banda ndr) e di farlo uscire dal carcere».
«Tutte fantasie - secondo Silvestrini che per anni, in segreteria di Stato, collaborò all'azione diplomatica intrapresa da Casaroli verso i paesi dell'Est e che più volte si è recato negli ultimi anni a Castelsangiovanni per commemorare il porporato, scomparso nel 1998. «Ricordo che Casaroli prestava assistenza spirituale nelle carceri minorili di Roma - dice il cardinale - e allo stesso tempo patrocinava l'istituto "Villa Agnese" dove venivano accolti ragazzi usciti di prigione cui lui cercava di dare una mano per reinserirsi nella società». «L'unico contatto, se mai c'è stato - prosegue Silvestrini - può essere avvenuto in queste occasioni. Può darsi che Casaroli abbia conosciuto qualcuno degli appartenenti a quella banda in queste circostanze e può anche darsi che si sia dato da fare per qualcuno di loro per aiutarli a reinserirsi».
«Ma questo - prosegue il cardinale - lo faceva per tantissimi altri ragazzi in difficoltà. Sono sicuro che al di là di questo non possa esserci stato nient'altro. Il resto sono fantasie. Il cardinale Casaroli era un uomo di una tale dignità, finezza, trasparenza e discrezione che mai e poi mai si sarebbe messo in situazioni equivoche e di dubbia limpidezza».
Nell'intervista Abbatino aveva parlato a ruota libera dei collegamenti tra la banda della Magliana e capitoli ancora oscuri della storia italiana degli ultimi decenni: il sequestro Moro e un presunto incontro con l'ex segretario della Dc Flaminio Piccoli, la strage della stazione di Bologna e persino il delitto Calvi il cui processo è in corso a Roma (e per il quale Abbatino è stato ascoltato dai magistrati).
Mariangela Milani su Libertà.it
Tra le tante domande a cui ha risposto, una riguardava i presunti legami tra il Vaticano e la famigerata organizzazione criminale che negli anni '70 seminò il terrore a Roma. «Conoscevamo monsignor Casaroli» è stata la sua risposta. Secondo Abbatino, i contatti tra l'allora segretario di Stato e la banda li teneva un altro dei componenti della gang, Franco Giuseppucci. Casaroli, secondo Abbatino, «si occupava del processo di Renato (De Pedis, un altro dei componenti della banda ndr) e di farlo uscire dal carcere».
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«Ma questo - prosegue il cardinale - lo faceva per tantissimi altri ragazzi in difficoltà. Sono sicuro che al di là di questo non possa esserci stato nient'altro. Il resto sono fantasie. Il cardinale Casaroli era un uomo di una tale dignità, finezza, trasparenza e discrezione che mai e poi mai si sarebbe messo in situazioni equivoche e di dubbia limpidezza».
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