Da La Repubblica del 31/12/2004
Ustica, procura generale impugna sentenza di prescrizione
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Rom - L'omessa comunicazione al Governo, da parte dei generali dell' Aeronautica Lamberto Bartolucci e Franco Ferri, di informazioni sul disastro del Dc 9 Itavia precipitato al largo di Ustica il 27 giugno 1980 deve essere qualificata come impedimento dell'esercizio delle prerogative dell'autorità politica (circostanza non prescrivibile) e non sotto quella più lieve del turbamento.
E' quanto rilevano i pm di Roma Maria Monteleone ed Erminio Amelio motivando l' impugnazione della sentenza emessa il 30 aprile scorso dalla terza corte di assise per i presunti depistaggi che avrebbero scandito l' inchiesta sul disastro aereo.
I motivi dell'impugnazione, depositati oggi, sono relativi alla parte della sentenza che ha dichiarato la prescrizione per i due generali in merito alla omessa comunicazione al Governo dei risultati dell' analisi del tracciato radar Marconi (che parlava della probabile presenza di aerei non identificati nei pressi del Dc 9) e del contenuto di una nota nella quale si faceva riferimento al possibile ruolo di altri aerei nel disastro. Le conclusioni dei giudici di primo grado sono stati impugnate anche dalla procura generale di Roma. La sentenza emessa il 30 aprile scorso dal collegio presieduto da Giovanni Muscarà ha mandato assolto i quattro generali imputati di alto tradimento per aver depistato le indagini, oltre a Lambertucci e Ferri anche Zeno Tascio e Corrado Melillo, e dichiarato la prescrizione per le due omissioni attribuite all' allora capo di stato maggiore Lambertucci ed al suo vice Ferri. Secondo la corte di assise, quelle omissioni, che pure finirono per orientare nel senso voluto dall' Aeronautica le indagini su Ustica, non preclusero gli interventi di competenza del Governo e non possono essere qualificate come impedimento dell' attività politica, ma bensì come turbamento (elemento che ha fatto scattare la prescrizione). Di diverso parere i pm Monteleone e Amelio i quali, in dibattimento, avevano sollecitato la condanna di Lambertucci e Ferri a sei anni e nove mesi di reclusione di cui quattro condonati. Gli stessi rappresentanti dell' accusa hanno impugnato anche la parte di sentenza che ha assolto i due stessi generali per non aver riferito che erano state attivate ricerche relative all' eventuale presenza di aerei Usa nella zona del disastro.
E' quanto rilevano i pm di Roma Maria Monteleone ed Erminio Amelio motivando l' impugnazione della sentenza emessa il 30 aprile scorso dalla terza corte di assise per i presunti depistaggi che avrebbero scandito l' inchiesta sul disastro aereo.
I motivi dell'impugnazione, depositati oggi, sono relativi alla parte della sentenza che ha dichiarato la prescrizione per i due generali in merito alla omessa comunicazione al Governo dei risultati dell' analisi del tracciato radar Marconi (che parlava della probabile presenza di aerei non identificati nei pressi del Dc 9) e del contenuto di una nota nella quale si faceva riferimento al possibile ruolo di altri aerei nel disastro. Le conclusioni dei giudici di primo grado sono stati impugnate anche dalla procura generale di Roma. La sentenza emessa il 30 aprile scorso dal collegio presieduto da Giovanni Muscarà ha mandato assolto i quattro generali imputati di alto tradimento per aver depistato le indagini, oltre a Lambertucci e Ferri anche Zeno Tascio e Corrado Melillo, e dichiarato la prescrizione per le due omissioni attribuite all' allora capo di stato maggiore Lambertucci ed al suo vice Ferri. Secondo la corte di assise, quelle omissioni, che pure finirono per orientare nel senso voluto dall' Aeronautica le indagini su Ustica, non preclusero gli interventi di competenza del Governo e non possono essere qualificate come impedimento dell' attività politica, ma bensì come turbamento (elemento che ha fatto scattare la prescrizione). Di diverso parere i pm Monteleone e Amelio i quali, in dibattimento, avevano sollecitato la condanna di Lambertucci e Ferri a sei anni e nove mesi di reclusione di cui quattro condonati. Gli stessi rappresentanti dell' accusa hanno impugnato anche la parte di sentenza che ha assolto i due stessi generali per non aver riferito che erano state attivate ricerche relative all' eventuale presenza di aerei Usa nella zona del disastro.
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