Da La Repubblica del 28/11/2005
Il figlio Nicola: "E' l'ultima delle mie preoccupazioni". Bertinotti: "Adesso è tempo di concedere la grazia"
Sofri, la pena è stata sospesa. L'ex leader di Lc ancora grave
Il direttore del carcere di Pisa: "Adesso è un uomo libero"
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ROMA - Sospensione della pena per Adriano Sofri. Il giudice di sorveglianza interviene così sulla vicenda dell'ex leader di Lotta Continua che, attualmente, è ricoverato in ospedale dopo il malore che l'ha colto nel carcere di Pisa. Una decisione presa in meno di un' ora, come ricostruisce il direttore del centro clinico del carcere di Pisa, Francesco Ceraudo, secondo il quale "le condizioni di Sofri non sono compatibili con il regime carcerario". Al termine della sospensione, Sofri sarà sottoposto a nuovi controlli per verificare le sue condizioni di salute. In un primo momento si era parlato di una sospensione di sei mesi ma il provvedimento non contiene una scadenza temporale.
La sospensione della pena -annunciata dall'onorevole Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti- è stata decisa dal magistrato del tribunale di Sorveglianza, su istanza del medico del carcere. Il direttore del penitenziario ha commentato: "Ora Sofri è un uomo libero".
Il ricovero in ospedale di Sofri ha riaperto il dibattito sulla concessione della grazia all'ex leader di Lc. La chiedono in molti, soprattutto nel centrosinistra. Il segretario di Rifondazione, Fausto Bertinotti, si augura che la sospensione "la prima delle belle notizie che vorremmo apprendere". La prossima, continua Bertinotti, dovrebbe essere "un provvedimento di grazia". Favorevole al provvedimento di clemenza anche il segretario diessino, Piero Fassino: "Bisognerebbe risolvere la vicenda con la concessione della grazia. Spero che il ministro della Giustizia inoltri la pratica al Quirinale". Cosa che Roberto Castelli ha sempre rifiutato di fare. E anche da An arrivano segnali cauti: "Giusto sospendere la pena - dice il ministro della salute, Francesco Storace - ma sulla grazie la questione deve essere approfondita".
Secco il primo commento del figlio Nicola: "L' ultima delle mie preoccupazioni è la sospensione della pena. Vista la situazione di mio padre mi sembrava una decisione scontata".
Il medico penitenziario ha seguito tutto l' intervento cui è stato sottoposto l'ex leader di Lc nella notte tra venerdì e sabato, ha confermato l'ipotesi circolata ieri che quella di cui soffre Sofri sia una forma di sindrome di Mallory-Weiss che colpisce l'esofago soprattutto in presenza, come nel caso del paziente, di una"vecchia esofagite da reflusso". "L'altra sera ha raccontato Ceraudo - quando Sofri si e sentito male ha detto al medico di guardia nel carcere di sentirsi come con il 'diaframma rotto': c'è andato vicino, visto che la lesione riguardava la parte bassa dell' esofago".
Sofri, che poco prima aveva avuto conati di vomito, è stato quindi subito trasportato all' ospedale Santa Chiara di Pisa dove è stato sottoposto ad una Tac. Quindi l' intervento compiuto dai chirurghi Mauro Rossi e Massimo Seccia e al quale ha assistito lo stesso Ceraudo, è "perfettamente riuscito dal punto di vista tecnico". Il medico penitenziario ha anche aggiunto che Sofri sarà tenuto in coma farmacologico almeno fino a giovedì.
Ceraudo si è anche detto convinto che le buone condizioni fisiche di Sofri potranno aiutarlo a superare l' attuale situazione: "Ha giocato a pallone fino al giorno prima di sentirsi male".
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Secco il primo commento del figlio Nicola: "L' ultima delle mie preoccupazioni è la sospensione della pena. Vista la situazione di mio padre mi sembrava una decisione scontata".
Il medico penitenziario ha seguito tutto l' intervento cui è stato sottoposto l'ex leader di Lc nella notte tra venerdì e sabato, ha confermato l'ipotesi circolata ieri che quella di cui soffre Sofri sia una forma di sindrome di Mallory-Weiss che colpisce l'esofago soprattutto in presenza, come nel caso del paziente, di una"vecchia esofagite da reflusso". "L'altra sera ha raccontato Ceraudo - quando Sofri si e sentito male ha detto al medico di guardia nel carcere di sentirsi come con il 'diaframma rotto': c'è andato vicino, visto che la lesione riguardava la parte bassa dell' esofago".
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