Da RomaONE del 06/02/2005
"Lollo libero perché coperto nella latitanza"
Rogo Primavalle - Il deputato di An, Fragalà: "Con condanna per strage nessuna prescrizione". Il legale dei Mattei, Randazzo: "In Commissione Stragi ci sono indicazioni per risalire a chi favorì la fuga di Lollo, Clivo e Grillo''
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Roma, 31 gennaio 2005 - ''L' impunita' agli assassini dei fratelli Mattei, 'colpevoli' di essere oggetto dell' odio ideologico degli estremisti di Potere Operaio, non e', come cercano di far credere i sepolcri imbiancati alla D' Alema e alla Violante, la conseguenza della prescrizione della pena, bensi' e' la conseguenza delle complicita' e delle coperture che hanno consentito a Lollo e compagni di espatriare e di rimanere latitanti per oltre 28 anni''. Questa la denuncia del deputato di An, Enzo Fragala', in replica alle dichiarazioni di D'Alema che aveva individuato nella norma in discussione in Parlamento per la ridefinizione dei tempi di prescrizoni dei reati una delle cause dell'impunità degli assassini di Virgilio e Stefano Mattei.
''La nuova riscrittura della prescrizione dei reati, quindi, non c' entra nulla con gli assassini di Primavalle - aggiunge l'esponente di An, che domani terrà una conferenza stampa con la famiglia delle vittime - intanto perche' tale norma non e' neppure stata approvata e poi perche' riguarda l' indicazione chiara dei termini della prescrizione del reato e non della pena''. Per Fragala' ''non potra' certamente sfuggire alla sinistra politica e a quella giudiziaria che Lollo e compagni godono tuttora dell'impunita' assoluta perche' alcuni giudici, politicamente schierati, invece di condannarli per strage, reato imprescrittibile, li hanno condannati per incendio doloso (e omicidio colposo, ndr). Come se appiccare il fuoco alla casa di un cittadino di notte mentre dorme non comporti laresponsabilita' della uccisione di quel cittadino ma soltanto la bruciatura delle mura. Di fronte a questa enormita' giuridica e morale - conclude Fragalà- le responsabilita' di quella sinistra che scriveva sui propri giornali e sugli striscioni dei cortei che 'uccidere un fascista o un carabiniere non e' reato' e' sotto gli occhi di tutti''.
Nonostante la prescrizione, continua la battaglia legale del legale della famiglia, Luciano Randazzo. ''Nelle carte della Commissione Stragi ci sono indicazioni per risalire a coloro che favorirono la fuga e successivamente la latitanza di Achille Lollo, Marino Clivo e Manlio Grillo'', ha rivelato Randazzo, affermando di aver chiesto copia degli atti all'organo di indagine parlamentare e di avere ricevuto parere dall'ufficio di presidenza. La convinzione dell'avvocato e' che i tre estremisti furono aiutati da apparati occulti. Il carteggio - ha aggiunto - sara' utilizzato per le sue investigazioni personali e depositato anche al pubblico ministero Maria Monteleone, titolare del fascicolo, al momento senza ipotesi di reato, sui presunti complici dei tre latitanti. L'indagine, scaturita proprio da una denuncia del legale della famiglia Mattei, punta a fare luce, in particolare, sulla fuga in Brasile di Achille Lollo avvenuta dopo la sentenza che lo condanno' per l'omicidio dei figli del segretario dell'ex segretario della sezione Msi di Primavalle.
''La nuova riscrittura della prescrizione dei reati, quindi, non c' entra nulla con gli assassini di Primavalle - aggiunge l'esponente di An, che domani terrà una conferenza stampa con la famiglia delle vittime - intanto perche' tale norma non e' neppure stata approvata e poi perche' riguarda l' indicazione chiara dei termini della prescrizione del reato e non della pena''. Per Fragala' ''non potra' certamente sfuggire alla sinistra politica e a quella giudiziaria che Lollo e compagni godono tuttora dell'impunita' assoluta perche' alcuni giudici, politicamente schierati, invece di condannarli per strage, reato imprescrittibile, li hanno condannati per incendio doloso (e omicidio colposo, ndr). Come se appiccare il fuoco alla casa di un cittadino di notte mentre dorme non comporti laresponsabilita' della uccisione di quel cittadino ma soltanto la bruciatura delle mura. Di fronte a questa enormita' giuridica e morale - conclude Fragalà- le responsabilita' di quella sinistra che scriveva sui propri giornali e sugli striscioni dei cortei che 'uccidere un fascista o un carabiniere non e' reato' e' sotto gli occhi di tutti''.
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