E' di nuovo agli arresti domiciliari nella sua abitazione in provincia di Pisa, Cinzia Banelli, la prima collaborante delle nuove Brigate Rosse alla quale, nelle scorse settimane, era stato revocato il beneficio della custodia presso il domicilio per aver violato il divieto di parlare con soggetti diversi dai suoi familiari e dal suo difensore. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Roma il quale ha ritenuto quella violazione, secondo quanto si è appreso, non tale da determinare un grave contatto con persone pericolose. Banelli era tornata in carcere in seguito ad un'intervista rilasciata al 'Corriere della Sera'. A firmare la nuova misura cautelare per inottemperanza di una disposizione dell'autorità giudiziaria era stato il Gip Luisanna Figliolia, la stessa che, nello scorso marzo, aveva condannato la "compagna So" a 20 anni di carcere per l'omicidio di Massimo D'Antona. A sollecitare la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare era stato l'avvocato Grazia Volo. La procura di Roma non si era opposta alle argomentazioni del difensore. "E' una continua rincorsa - ha commentato l'avvocato Volo - per fare ottenere alla Banelli il minimo che le è dovuto". La decisione dei giudici del Riesame di Roma ha fatto seguito a quella dei colleghi di Bologna (città nella quale Banelli è stata giudicata per l'omicidio di Marco Biagi) i quali si erano già pronunciati favorevolmente sul ripristino degli arresti domiciliari