Da redazione del 13/02/2005
Caso Alpi e Jolly Rosso: a rischio la libertà d'informazione
Prof. Taormina, che succede in Commissione Ilaria Alpi?
News presente nelle categorie:
Prof. Taormina, che succede in Commissione Ilaria Alpi?
Gentile professor Taormina,
le scrivo perché indignato dal comportamento della Commissione parlamentare d’inchiesta da lei presieduta, quella sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Non è grottesco che sia stata ordinata la perquisizione dell’ufficio e della casa di un giornalista, Maurizio Torrealta, quando è lui stesso ad aver chiesto, insieme ai giornalisti di Famiglia Cristiana (Carazzolo, Chiara, Scalettari) l’istituzione della Commissione stessa?
Com’è possibile che chi fa il proprio lavoro di giornalista, continua in solitudine a fare inchieste e a indagare sulla morte di due colleghi subisca questo trattamento, dopo essere stato più volte ascoltato dalla Commissione stessa?
Perché arrivare ad un atto così grave, la perquisizione che, professor Taormina, come lei insegna in facoltà, si dispone solitamente solo nei confronti di persone indagate o comunque fortemente sospettate di nascondere qualcosa?
E’ davvero sconfortante vedere come il giornalismo d’inchiesta sia arrivato ad un capolinea, osteggiato con ogni mezzo ed in ogni sede.
I giornalisti di Famiglia Cristiana (Carazzolo e Scalettari) si sono dimessi da consulenti della Commissione su Ilaria Alpi e Miran Hrovatin perché hanno visto, in 10 mesi di collaborazione, che non si andava da nessuna parte.
La Alpi indagava, tra l’altro, sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi e proprio in queste ultime settimane questo filone d’indagine si è saldato con l’inchiesta sull’affondamento della nave Jolly Rosso, sul quale indaga la Procura di Paola.
Un’altra storia a tinte fosche, su cui Riccardo Bocca de L’Espresso, ha scritto una serie di inchieste importanti che gettano nuova luce sulla vicenda.
Notizia di oggi: il Presidente della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti e le attivita illecite, On. Paolo Russo, ha comunicato che si sta provvedendo "ad un particolare approfondimento alla vicenda Ilaria Alpi" soprattutto in relazione "al presunto traffico illecito di rifiuti radioattivi con la Somalia" su cui "non risultano ancora chiariti tutti i risvolti". Il Presidente Russo comunica che si è avviato uno scambio di informazioni tra la Commissione sul ciclo dei rifiuti e quella sul caso Alpi.
Forse non sapremo mai la verità su questo come su tanti altri misteri, ma è importante che episodi gravi come quello della perquisizione di Torrealta non cadano nel dimenticatoio e non costituiscano un precedente, come ieri in conferenza stampa alla Camera dei deputati, hanno ripetuto Serventi Longhi e Giulietti.
C’è bisogno, oggi come mai, che i giornalisti facciano il loro lavoro, non solo nelle stanze delle redazioni, ma anche sporcandosi un po’ le mani.
Speriamo, infine, che Giuliana Sgrena possa tornare presto dall’Iraq, abbiamo molto da imparare da chi del giornalismo d’inchiesta ha fatto il proprio lavoro.
Gabriele Salari
Gentile professor Taormina,
le scrivo perché indignato dal comportamento della Commissione parlamentare d’inchiesta da lei presieduta, quella sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Non è grottesco che sia stata ordinata la perquisizione dell’ufficio e della casa di un giornalista, Maurizio Torrealta, quando è lui stesso ad aver chiesto, insieme ai giornalisti di Famiglia Cristiana (Carazzolo, Chiara, Scalettari) l’istituzione della Commissione stessa?
Com’è possibile che chi fa il proprio lavoro di giornalista, continua in solitudine a fare inchieste e a indagare sulla morte di due colleghi subisca questo trattamento, dopo essere stato più volte ascoltato dalla Commissione stessa?
Perché arrivare ad un atto così grave, la perquisizione che, professor Taormina, come lei insegna in facoltà, si dispone solitamente solo nei confronti di persone indagate o comunque fortemente sospettate di nascondere qualcosa?
E’ davvero sconfortante vedere come il giornalismo d’inchiesta sia arrivato ad un capolinea, osteggiato con ogni mezzo ed in ogni sede.
I giornalisti di Famiglia Cristiana (Carazzolo e Scalettari) si sono dimessi da consulenti della Commissione su Ilaria Alpi e Miran Hrovatin perché hanno visto, in 10 mesi di collaborazione, che non si andava da nessuna parte.
La Alpi indagava, tra l’altro, sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi e proprio in queste ultime settimane questo filone d’indagine si è saldato con l’inchiesta sull’affondamento della nave Jolly Rosso, sul quale indaga la Procura di Paola.
Un’altra storia a tinte fosche, su cui Riccardo Bocca de L’Espresso, ha scritto una serie di inchieste importanti che gettano nuova luce sulla vicenda.
Notizia di oggi: il Presidente della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti e le attivita illecite, On. Paolo Russo, ha comunicato che si sta provvedendo "ad un particolare approfondimento alla vicenda Ilaria Alpi" soprattutto in relazione "al presunto traffico illecito di rifiuti radioattivi con la Somalia" su cui "non risultano ancora chiariti tutti i risvolti". Il Presidente Russo comunica che si è avviato uno scambio di informazioni tra la Commissione sul ciclo dei rifiuti e quella sul caso Alpi.
Forse non sapremo mai la verità su questo come su tanti altri misteri, ma è importante che episodi gravi come quello della perquisizione di Torrealta non cadano nel dimenticatoio e non costituiscano un precedente, come ieri in conferenza stampa alla Camera dei deputati, hanno ripetuto Serventi Longhi e Giulietti.
C’è bisogno, oggi come mai, che i giornalisti facciano il loro lavoro, non solo nelle stanze delle redazioni, ma anche sporcandosi un po’ le mani.
Speriamo, infine, che Giuliana Sgrena possa tornare presto dall’Iraq, abbiamo molto da imparare da chi del giornalismo d’inchiesta ha fatto il proprio lavoro.
Gabriele Salari
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
di Gavino Pala su Archivio '900 del 20/03/2012
di Saverio Lodato su Antimafia200 del 23/06/2008
su L'Europeo del 01/07/2007
In biblioteca
di Luigi Grimaldi, Luciano Scalettari
Chiarelettere, 2010
Chiarelettere, 2010
di Roberto Scardova
Edizioni Ambiente, 2009
Edizioni Ambiente, 2009