Le Br-PCC uccidono a Firenze l'ex sindaco Lando Conti, repubblicano, accusato dai terroristi di avere una compartecipazione azionaria in un'industria di materiale bellico. La sua auto viene affiancata, in via Togliatti, da quella dei terroristi che gli sparano numerosi colpi d'arma da fuoco e lasciano sul luogo del delitto un documento firmato Brigate Rosse-Partito comunista combattente. Nel testo viene definito "servo americano, noto costruttore e trafficante d'armi" nonché "stretto collaboratore del ministro della guerra, i porco sionista Spadolini". L'arma usata per l'omicidio è la stessa con cui a Roma è stato assassinato l'economista Ezio Tarantelli.