Roma. Se la magistratura finita nel mirino dei terroristi negli anni di piombo ''ha tenuto'' lo si deve anche ''per il modello di giudice forte, soggetto solo alla legge, libero da qualsiasi influenza anche di opinione pubblica, giusto e indipendente che Vittorio Bachelet ha sempre voluto proporre. Il suo sacrificio ha easltato quella proposta''. Con queste parole il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Virginio Rognoni ha tracciato un ritratto del predecessore ucciso 25 anni fa dalle Brigate rosse. Lo ha fatto nel corso della commemmorazione nella sala conferenze di Palazzo dei Marescialli nel corso di una cerimonia cui erano presenti il capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, il vicepresidente del Senato Francesco Moro, il ministro della Giustizia Roberto Castelli, il presidente reggente della Corte costituzionale Fernanda Contri nonche' la vedova Bachelet e i figli Maria Grazia e Giovanni.