Da Il Resto del Carlino del 17/03/2006
L'ANNIVERSARIO
Casini: 'Il premio Biagi,
Il presidente della Camera appoggia l'iniziativa del nostro giornale e ricorda il giuslavorista come 'uno dei più illustri cittadini bolognesi'. 'Le polemiche sono disonorevoli: Biagi non va dimenticato' aggiunge. Ampi consensi in città
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Bologna, 17 marzo 2006 - Per lui il professore era un amico, stesse origini montanare.
Ma oggi lo ricorda come 'uno dei più illustri cittadini bolognesi'. Per questo Pier Ferdinando Casini considera 'non solo appropriata ma lodevole l’iniziativa del Carlino di istituire un premio' alla memoria del professore ucciso dalle Brigate Rosse.
'Esprimo questa mia valutazione non da uomo di parte ma da presidente della Camera — precisa —, riconoscendo in Marco Biagi una delle figure più limpide della nostra città, un servitore dello Stato che ha pagato con la vita il proprio impegno al servizio delle istituzioni'.
Non pare casuale che le parole insistano sull’importanza di Biagi per Bologna. Appena qualche giorno fa l’economista Stefano Zamagni aveva dichiarato: 'Biagi non era strutturato qui, la sua opera scientifica era concentrata a Modena'. 'Con lui — ricorda Casini — abbiamo tutti un debito di riconoscenza che va salvaguardato. In primo luogo coltivandone la memoria senza inutili polemiche che, mai come in questo caso, sono disonorevoli per tutti. Per questo esprimo al direttore del Carlino il mio plauso più sincero'.
E piace questo premio a Paolo Giovagnoli, il pm amico: tutti ricordano le sue lacrime, al processo che ha condannato i brigatisti. 'Una bella cosa', dice con il linguaggio della confidenza. Pensa a Marina Biagi, la moglie del giuslavorista, attivissima come presidente della fondazione intitolata al marito. Conclude: 'Il premio è un modo per trasmettere la memoria di un uomo che ha fatto tanto per questa città'.
Torna la ‘bolognesità’ ricordata da Casini. Che due giorni fa, interpellato dai cronisti sul doppio anniversario cittadino — il Comune anticipa la cerimonia a sabato, scegliendo un profilo basso — aveva risposto con una battuta: 'Non faccio polemica per carità di patria'. Invece le polemiche esplodono un’altra volta. E di nuovo mettono in subbuglio l’Unione. Emma Bonino — che sarà in città, domenica, per un’iniziativa elettorale — parla a un convegno della ‘Rosa nel pugno’ sul mercato del lavoro e chiede di ripartire dal Libro bianco. Da Bologna Tiziano Loreti, segretario del Prc, qualche ora prima aveva ribadito: 'La legge Biagi deve essere cancellata'.
E’ una giornata di appelli. Tanti insistono sulla solidarietà alla famiglia del professore e bacchettano chi specula, naturalmente mettendo nel conto sempre gli altri. Giuseppe Bacchi Reggiani, segretario della Margherita, crede 'che il 19 marzo, il giorno della morte di Marco Biagi, sia una data da custodire nella memoria di tutti i bolognesi' però invoca 'più compostezza'.
La ‘pacificazione’, cominciano a pensare in tanti, deve riportare Biagi alla città che lui amava. Paolo Marcheselli, l’ex provveditore, vedrebbe bene il coinvolgimento delle scuole. Ha un senso a Bologna, città martire del terrorismo. Questa chiave di lettura, distante anni luce da ogni polemica, piace anche ai sindacati, che invece per quest’anniversario non hanno previsto iniziative autonome.
Saranno in piazzetta Biagi, alle 11.30 di domani. E’ la manifestazione del Comune. Mancherà qualche assessore. Maurizio Zamboni sarà a Roma, interverrà invece Libero Mancuso.
di Rita Bartolomei
Ma oggi lo ricorda come 'uno dei più illustri cittadini bolognesi'. Per questo Pier Ferdinando Casini considera 'non solo appropriata ma lodevole l’iniziativa del Carlino di istituire un premio' alla memoria del professore ucciso dalle Brigate Rosse.
'Esprimo questa mia valutazione non da uomo di parte ma da presidente della Camera — precisa —, riconoscendo in Marco Biagi una delle figure più limpide della nostra città, un servitore dello Stato che ha pagato con la vita il proprio impegno al servizio delle istituzioni'.
Non pare casuale che le parole insistano sull’importanza di Biagi per Bologna. Appena qualche giorno fa l’economista Stefano Zamagni aveva dichiarato: 'Biagi non era strutturato qui, la sua opera scientifica era concentrata a Modena'. 'Con lui — ricorda Casini — abbiamo tutti un debito di riconoscenza che va salvaguardato. In primo luogo coltivandone la memoria senza inutili polemiche che, mai come in questo caso, sono disonorevoli per tutti. Per questo esprimo al direttore del Carlino il mio plauso più sincero'.
E piace questo premio a Paolo Giovagnoli, il pm amico: tutti ricordano le sue lacrime, al processo che ha condannato i brigatisti. 'Una bella cosa', dice con il linguaggio della confidenza. Pensa a Marina Biagi, la moglie del giuslavorista, attivissima come presidente della fondazione intitolata al marito. Conclude: 'Il premio è un modo per trasmettere la memoria di un uomo che ha fatto tanto per questa città'.
Torna la ‘bolognesità’ ricordata da Casini. Che due giorni fa, interpellato dai cronisti sul doppio anniversario cittadino — il Comune anticipa la cerimonia a sabato, scegliendo un profilo basso — aveva risposto con una battuta: 'Non faccio polemica per carità di patria'. Invece le polemiche esplodono un’altra volta. E di nuovo mettono in subbuglio l’Unione. Emma Bonino — che sarà in città, domenica, per un’iniziativa elettorale — parla a un convegno della ‘Rosa nel pugno’ sul mercato del lavoro e chiede di ripartire dal Libro bianco. Da Bologna Tiziano Loreti, segretario del Prc, qualche ora prima aveva ribadito: 'La legge Biagi deve essere cancellata'.
E’ una giornata di appelli. Tanti insistono sulla solidarietà alla famiglia del professore e bacchettano chi specula, naturalmente mettendo nel conto sempre gli altri. Giuseppe Bacchi Reggiani, segretario della Margherita, crede 'che il 19 marzo, il giorno della morte di Marco Biagi, sia una data da custodire nella memoria di tutti i bolognesi' però invoca 'più compostezza'.
La ‘pacificazione’, cominciano a pensare in tanti, deve riportare Biagi alla città che lui amava. Paolo Marcheselli, l’ex provveditore, vedrebbe bene il coinvolgimento delle scuole. Ha un senso a Bologna, città martire del terrorismo. Questa chiave di lettura, distante anni luce da ogni polemica, piace anche ai sindacati, che invece per quest’anniversario non hanno previsto iniziative autonome.
Saranno in piazzetta Biagi, alle 11.30 di domani. E’ la manifestazione del Comune. Mancherà qualche assessore. Maurizio Zamboni sarà a Roma, interverrà invece Libero Mancuso.
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