Da La Repubblica del 02/08/2005
Originale su http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/cronaca/stragebo/stragebo/stra...

Venticinque anni fa le bombe. Oggi la commemorazione in piazza Medaglie d'Oro. Appello di Cofferati: niente fischi

Bologna, la strage divide ancora. E' tensione per l'anniversario

di Paola Cascella

BOLOGNA - A Imola, la lapide che ricorda gli 85 morti e i 200 feriti della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, l'altra notte è stata spezzata in due e girata a faccia in giù. Era stata inaugurata da poche ore. Dopo 25 anni, la tragedia di quel giorno è sempre viva nel cuore e nella mente della gente. E ancora divide."Perché è l'unica strage italiana nella quale i responsabili sono stati individuati con sentenza passata in giudicato, una sentenza definitiva", dice il giudice Libero Mancuso, il pm dell'indagine all'epoca dei fatti. "La Corte d'Assise ha condannato i terroristi dei Nar Mambro e Fioravanti per la strage, e Licio Gelli e i vertici del Sismi di allora, tutti piduisti, per i depistaggi. Quel connubio che ha sempre prodotto frutti avvelenati nelle altre stragi italiane, a Bologna è venuto alla luce. Un nodo di fondo che rende la verità ancora più indicibile".

Ecco, secondo Mancuso, la ragione delle polemiche che da un quarto di secolo immancabilmente si ripresentano ad ogni anniversario. Anche quest'anno naturalmente, innescate stavolta da una "nuova" pista medio orientale spuntata giusto tre giorni fa. Agli atti della commissione Mitrokhin ci sarebbe la traccia di un terrorista tedesco legato al terrorista internazionale Carlos che sarebbe stato a Bologna 24 ore prima della strage. Una pista verso la quale la Procura di Bologna a suo tempo avrebbe fatto muro, privilegiando la tesi precostituita della matrice fascista.

Ne ha parlato ieri anche l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, da anni paladino dell'innocenza di Mambro e Fioravanti, per chiedere la revisione del processo proprio sulla base dei presunti nuovi elementi. "Nessun pregiudizio da parte nostra - dice Mancuso - di piste alternative ne abbiamo esaminate un mare. Ma ci siamo trovati di fronte a clamorosi tentativi di depistaggio". A Cossiga poi, senza citarlo mai, il giudice manda a dire che "gli uomini che all'epoca dei fatti ebbero alte responsabilità istituzionali farebbero bene ad approfondire le gravissime coperture di cui poterono godere i vertici dei servizi nominati dalle più importanti cariche dello Stato quando tradirono in modo così sconcertante la loro divisa e la loro funzione".

Stamattina altre polemiche andranno in scena in piazza Medaglie d'oro alle 10,25, l'ora dell'esplosione, "il gran busso", come dicono i bolognesi. Dopo il fischio del treno che invita ad un minuto di silenzio, sotto il vecchio orologio fermo per sempre all'attimo della tragedia, è praticamente certa la contestazione al rappresentante del governo, il vicepresidente del Consiglio Giulio Tremonti. Sarà sul palco insieme alle autorità locali, al presidente dell'associazione dei parenti delle vittime Paolo Bolognesi, al leader del centrosinistra Romano Prodi, al segretario Ds Piero Fassino, al procuratore generale di Torino Gian Carlo Caselli, al procuratore aggiunto Luigi Persico e al sindaco Sergio Cofferati.

Succede ormai tutti gli anni: l'inizio del discorso dell'inviato di Berlusconi coincide con l'abbandono della piazza da parte dei Disobbedienti, spesso col volto coperto da maschere bianche, spesso tra bordate di fischi dirette verso il palco. Una protesta che anche quest'anno Bolognesi ha chiesto di evitare.

Sollecitazione inutile, per la verità, almeno per il passato. Oggi a Bolognesi si unisce il sindaco Sergio Cofferati che dice "niente fischi e compostezza". Ma lui stesso, che col Bologna social forum ha ingaggiato da mesi una polemica sulla politica cittadina, (legalità, sgomberi e occupazioni) rischia per primo la contestazione.

La previsione viene da Marco Trotta dei Bsf che spiega: "Non ci sono indicazioni sul fischiare o meno. Ognuno farà come crede. Penso però che, se ci saranno delle contestazioni, non saranno tanto del movimento, quanto di quei pensionati che si sono visti tartassati da Tremonti quando era ministro delle finanze. Tra tutte le persone che potevano mandare per le commemorazioni, Tremonti è sicuramente la meno indicata. Cofferati? Forse ci sarà un pezzo della piazza che lo contesterà per i malumori che ci sono stati durante quest'ultimo anno". Il Bsf sfilerà con gli "Invisibili", dietro lo striscione di Heidi e Giuliano Giuliani, i genitori di Carlo, il ragazzo ucciso a Genova da un Carabiniere durante il G8 di quattro anni fa.

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Documenti


Bologna, 2 agosto 1980
La vicenda politico-giudiziaria
A cura dell'Associazione familiari delle vittime strage di Bologna
Bologna, 2 agosto 1980
Le vittime
A cura dell'Associazione familiari delle vittime strage di Bologna
Bologna, 2 agosto 1980
La ricostruzione della strage
A cura dell'Associazione familiari delle vittime strage di Bologna
2 agosto 1980
3. La strage di Bologna
Dalla relazione della Commissione Parlamentare sul Terrorismo.

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