La pace ha le sue vittorie non meno celebri di quelle della guerra.

Quando ascoltando vecchie canzoni o addirittura marce militari sento un brivido che comincia a serpeggiarmi per le vene, mi oppongo alla tentazione dicendomi che anche gli scimpanzé, per prepararsi o istigarsi alla lotta, emettono rumori ritmici.

La storia è politica sperimentale.

E' con i poveri che i ricchi si fanno la guerra.

Una cosa sola non ha sviluppato l'uomo: la caserma.

Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri.

L’informazione non è un connotato facoltativo, ma una delle condizioni essenziali per l’esistenza dell’umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per l’informazione […]

La guerra rassomiglia al camaleonte perché cambia natura in ogni caso concreto.

Un'elementare coerenza esige che chi cerca la pace difenda la vita. Nessuna azione per la pace può essere efficace se non ci si oppone con la stessa forza agli attacchi contro la vita in ogni sua fase, dal suo sorgere sino al naturale tramonto.

Se Gesù fosse stato eliminato 20 anni fa, i bambini di scuola cattolica, invece di portare delle croci appese al collo, indosserebbero catenine con tante piccole sedie elettriche.