6. Note

Dalla relazione della Commissione Parlamentare sul Terrorismo.

Documento aggiornato al 24/02/2006
(1) Dal gennaio 1982 un’efficace attività investigativa consentì di sgominare, soprattutto in ambito romano, le due fazioni in cui le BR si erano divise, e cioè le "BR partito guerriglia" di Senzani (che fu catturato) e le "BR per la costruzione del partito comunista combattente" (di Petrella e Di Rocco); mentre nel medesimo arco temporale la liberazione di Dozier e la cattura dei suoi rapitori infligge all’organizzazione brigatista un altro durissimo colpo.

(2) Molti dei protagonisti dell’esperienza delle BR-PCC sono toscani, alcuni già inseriti nell’organizzazione negli ultimi anni ’70; e quindi, forse, non tempestivamente individuati. Ciò consente di ipotizzare un limite nell’attività indagativa anche con riferimento al ruolo che il brigatismo toscano ebbe nella vicenda Moro. Sconosciuto, ad esempio, è rimasto il luogo fiorentino (cfr. nota 3) in cui si è riunito il comitato delle BR durante la fase iniziale del sequestro Moro. Così come scarsamente investigata è stata la figura dell’armiere del gruppo, Giuseppe Ippoliti, detto "Beppe molotov", che risulta essere stato il fornitore di parte delle armi del gruppo brigatista che operò il sequestro Moro. Oggetto di attenzione attuale da parte della Commissione è poi la fuga di notizie che impedì un pieno sviluppo della collaborazione con i magistrati romani di un altro brigatista toscano, Elfino MORTATI, volta alla individuazione di covi brigatisti nel ghetto e quindi nella prossimità di via Caetani; mentre, per nulla utilizzata, in epoca immediatamente successiva (dicembre ’78), fu la possibilità di risalire a possibili fonti finanziarie delle BR attraverso l’utilizzazione di un elenco di società finanziarie e banche svizzere con relativi numeri di telefono rinvenuti in possesso di altri brigatisti toscani (BASCHIERI, CIANCI, BARBI e BOMBACI).

(3) Due esempi per tutti. Come ormai è noto anche all’opinione pubblica, Valerio Morucci (audizione del 18 giugno 1997) ha segnalato alla Commissione l’opportunità di chiedere a Moretti (da Morucci definito la sfinge) il nominativo del proprietario della casa in cui il comitato esecutivo delle BR si riuniva in Firenze nei 55 giorni del sequestro Moro. Moretti ha rifiutato di essere audito dalla Commissione e ha continuato a tacere. Altrettanto hanno fatto Azzolini e Bonisoli, che facevano parte dell’esecutivo. Gli stessi, peraltro, in dichiarazioni raccolte da agenzie hanno affermato che Morucci mentiva, perché il comitato esecutivo durante i 55 giorni si riuniva a Rapallo e non a Firenze. Hanno dimenticato Azzolini e Bonisoli che anche Moretti, nel libro-intervista a Mosca e Rossanda, ha riconosciuto che nella fase iniziale dei 55 giorni il comitato esecutivo si riunì in una casa alla periferia di Firenze messa a disposizione dalla direzione toscana delle BR. E ne ha spiegate le ragioni con la facile raggiungibilità di Firenze da Nord e da Sud, chiarendo che solo successivamente, nei 55 giorni, il comitato esecutivo si riunì a Rapallo. Quindi non Morucci, ma Azzolini e Bonisoli mentono. E c’è da chiedersi perché. Ancora, Franceschini ha riferito alla Commissione che le BR svolsero una inchiesta sulla strage di piazza Fontana, dalla quale sarebbe emerso che Pinelli si era suicidato. In una intervista rilasciata al giornalista Scialoja, ed apparsa sul numero 26 di quest’anno del settimanale "L’Espresso", il brigatista Antonio Bellavita, che dell’inchiesta fu l’autore, ha duramente smentito sul punto Franceschini. Ignorava Bellavita (come anche Scialoja) che gli atti di quella inchiesta sono stati acquisiti dalla Commissione dall’avvocato Guiso che li conservava nel suo archivio. Negli stessi l’affermazione del probabile suicidio di Pinelli puntualmente risulta. Ovviamente ciò che rileva non è la verità della conclusione cui pervenne l’inchiesta brigatista, ma il fatto che Franceschini ha detto (alla Commissione) la verità e che Bellavita (a Scialoja) ha mentito.
 
Cos'� Archivio900?
�Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realt� � una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere)�... [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Dossier
Finestre sul '900 italiano
Biblioteca
• Emeroteca
• Mediateca
Indice dei nomi
Indice delle sigle
Elenco delle fonti
Notizie dalla storia
• Cronologia '900
Citazioni
• Parole chiave '900
Directory degli articoli
News
Download area
Link
Collabora con noi
Notizie dalla storia
Notizie dalla storia
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0