Irpiniagate. Ciriaco De Mita da Nusco a palazzo Chigi
Edito da Newton Compton, 1989
239 pagine
di Goffredo Locatelli
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
"Chi non fa inchieste non ha diritto di parola", diceva Mao Tse-Tung. Sarà anche in disuso il vecchio leader cinese, ma la sua resta pur sempre una verità. Invece a parlare agli italiani del teremoto del 23 novembre 1980 e del gigantesco scandalo della ricostruzione, si sono provati tutti a tavolino, senza fare inchieste vere. Un giorno ad Avellino, un altro all'hotel Colucci di Nusco e via. Con un collage di giornali minori, dove ancora si suda e si lavora, si puà fare anche una grande inchiesta: basta mettere nel frullatore spezzoni di verità, saccheggiare articoli precendenti e sparare titoli a sette colonne. Il giochetto si ripete da otto anni, specie quando arriva l'anniversario del sisma. Coe api sul miele giornali e rotocalchi corrono nel cratere e raccontano. Ma che raccontano? Si riciclano storie di superstrate, superfogne e supersperperi nella terra di De Mita. Col risultato di rendere incredibili anche le cose vere. In questo libro di cose vere ce ne sono molte. E' il risultato di una lunga ricerca su Ciriaco De Mita e il terremoto. O meglio, sul potere politico che ha trasformato l'Irpinia in una provincia dove vige di fatto il partito unico e sul milione di lire a testa speso dagli italiani per risarcire, almeno in parte, le famiglie dei 3000 morti dell'80. Una chiave di lettura per capire come l'uomo di Nusco sia stato per sette anni il personaggio più potente d'Italia. Ma anche perché ha smesso di esserlo.
"Chi non fa inchieste non ha diritto di parola", diceva Mao Tse-Tung. Sarà anche in disuso il vecchio leader cinese, ma la sua resta pur sempre una verità. Invece a parlare agli italiani del teremoto del 23 novembre 1980 e del gigantesco scandalo della ricostruzione, si sono provati tutti a tavolino, senza fare inchieste vere. Un giorno ad Avellino, un altro all'hotel Colucci di Nusco e via. Con un collage di giornali minori, dove ancora si suda e si lavora, si puà fare anche una grande inchiesta: basta mettere nel frullatore spezzoni di verità, saccheggiare articoli precendenti e sparare titoli a sette colonne. Il giochetto si ripete da otto anni, specie quando arriva l'anniversario del sisma. Coe api sul miele giornali e rotocalchi corrono nel cratere e raccontano. Ma che raccontano? Si riciclano storie di superstrate, superfogne e supersperperi nella terra di De Mita. Col risultato di rendere incredibili anche le cose vere. In questo libro di cose vere ce ne sono molte. E' il risultato di una lunga ricerca su Ciriaco De Mita e il terremoto. O meglio, sul potere politico che ha trasformato l'Irpinia in una provincia dove vige di fatto il partito unico e sul milione di lire a testa speso dagli italiani per risarcire, almeno in parte, le famiglie dei 3000 morti dell'80. Una chiave di lettura per capire come l'uomo di Nusco sia stato per sette anni il personaggio più potente d'Italia. Ma anche perché ha smesso di esserlo.