Da La Repubblica del 17/01/2007

L'ex capo di Autonomia Operaia si dichiara molto soddisfatto. "Sarò un pendolare per condurre in nuove condizioni vecchie battaglie di libertà"

Terrorismo, reati prescritti. Scalzone può rientrare in Italia

Mastella punta l'indice: "Sulle estradizioni la Francia è reticente"

MILANO - Prescrizione per Oreste Scalzone, che potrà tornare in Italia dopo ventisei anni di latitanza in Francia. L'ex capo di Autonomia Operaia era stato coinvolto nel processo del 7 aprile insieme a Toni Negri.

I giudici della prima Corte d'assise di Milano hanno dichiarato il non doversi procedere nei suoi confronti per intervenuta prescrizione in relazione ai reati di partecipazione ad associazione sovversiva, banda armata e rapine, per i quali era stato condannato a Milano, nel 1981, a 16 anni di reclusione, nel cosiddetto processo 'Prima Linea-Cocori (Comitato Comunisti Rivoluzionari)'. La richiesta di prescrizione è stata formulata dai suoi legali, Gabriele Fuga e Ugo Gianangeli.

L'ex leader di Autonomia dice che non si farà sfuggire l'opportunità. "Certo che torno - ha detto - sarò un pendolare per condurre in Italia in nuove condizioni vecchie battaglie di libertà".

"Come non posso non essere contento - ha aggiunto Scalzone - La vita è sempre un grumo di ambivalenze. E dunque come si fa a non avere reazioni ambivalenti? Chi mi conosce solo un po' sa che in Italia vengo innanzitutto per condurre nelle condizioni nuove una vecchia battaglia. La condurrò a voce nuda, se serve sul selciato, on the road, o in luoghi adattabili all'antica congiunzione fra politica, ragionamento filosofico e teatro".

"In Francia - ha osservato Scalzone - avevo bisogno dell'elettricità e delle onde hertziane, ma in Italia è meglio che si sappia che posso fare a meno dei magafoni da '68 e che un giornale accartocciato può fare da portavoce ed infastidire quanto basta".

Il ministro della Giustizia Clemente Mastella non vuole entrare nel merito della vicenda ma ricorda: "Il vero male sono le prescrizioni non l'indulto. Le prescrizioni sono un elemento del processo che dà l'idea di una giustizia che stenta". Poi il ministro punta l'indice contro la Francia che ha accolto tredici terroristi latitanti e accusa il governo di reticenza: "Ho provato a parlare con il governo francese della estradizione di 13 terroristi che si trovano Oltralpe, ma come era accaduto nel precedente esecutivo, la Francia è reticente".

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