(Herbert Ernst Karl Frahm, Lubecca 1913 - Unkel am Rhein 1992). Politico tedesco. Esule in Norvegia sotto il nazismo, partecipò alla Resistenza. Dal 1957 fu borgomastro socialdemocratico di Berlino. Vicecancelliere e ministro degli Esteri (1966) della "grande coalizione" con i cristiano-sociali, nel 1969 divenne cancelliere di un governo di coalizione con i liberali. Fu fautore di una politica estera che riconosceva i confini orientali e l'esistenza della Rdt, la cosiddetta Ostpolitik, con la quale favorì il processo di distensione internazionale e i fermenti di disgregazione dei regimi comunisti. Il suo programma di politica interna aveva come motto "osare più democrazia". Per i suoi meriti nel favorire la distensione tra Est e Ovest ottenne nel 1972 il premio Nobel per la pace. Dimessosi da cancelliere nel 1974 perché alcuni suoi collaboratori furono coinvolti in questioni di spionaggio con i paesi dell'Est, ha mantenuto la presidenza della Spd e ha assunto quella dell'Internazionale socialista, lasciata soltanto poche settimane prima della morte, restando fino all'ultimo una delle personalità più prestigiose della politica mondiale.