OSSI
Operatori Speciali Servizi Italiani − Italia
Unità supersegreta del SISMI con compiti di protezione delle alte personalità, ha sostituito il GOS (Gruppo Operativo Speciale) e ha operato alle dipendenze di GLADIO. Recentemente la magistratura ha ritenuto i suoi compiti e le sue modalità operative lesive dell'ordine costituzionale.
23 ottobre 1991
Del "Reparto" ne parla il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, durante la sua visita ufficiale in Svizzera, per festeggiare i 700 anni della Confederazione Elvetica. Parla di "OSSI" nell'elegante sala dell'Hotel Bellevue di Berna, in una conferenza stampa davanti a giornalisti italiani e svizzeri.
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SENATO DELLA REPUBBLICA
XIV LEGISLATURA
265ª SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO
MERCOLEDÌ 23 Ottobre 2002
"MALABARBA. – Al Presidente del Consiglio dei ministri. – Premesso:
che nella Costituzione sono stabilite, per le Forze Armate, precise dipendenze gerarchiche, come ricordato in due sentenze della magistratura e precisamente:
nella sentenza del 21 marzo 1997 della 2ª Corte di Assise di Roma dove, con riferimento ai reparti armati degli OSSI (Operatori Speciali dei Servizi Segreti appartenenti alla organizzazione Gladio), si legge della esistenza di una organizzazione costituita anche da appartenenti alle forze armate e preordinata al compimento di azioni di guerra ancorchè non ortodosse al di fuori della unica istituzione che in base all'ordinamento costituzionale deve legittimamente ritenersi incaricata dello svolgimento di attività di difesa della Patria e cioè al di fuori delle forze armate e al di fuori di un qualsiasi controllo da parte del Capo dello Stato che, ai sensi dell'art. 87 della Costituzione, di queste ha il Comando;
nella sentenza del 1º febbraio 2001 della Corte Suprema di Cassazione dove si legge che «in merito al contenuto del documento OSSI», la Corte territoriale ha puntualmente argomentato come esso riguardasse l'impiego di «operatori speciali» del servizio italiano nella organizzazione della «guerra non ortodossa» mediante una struttura di comando finalizzata ad azioni di guerra e di sabotaggio sull'intero territorio nazionale collocata al di fuori dell'ordinamento delle forze armate e esclusivamente preposta alla difesa della patria, anche mediante il coinvolgimento occulto di personale adibito ad altri compiti, sottratta infine ad ogni controllo istituzionale. Siffatto documento concerneva fatti eversivi dell'ordine costituzionale e doveva quindi conseguentemente considerarsi sottratto alla garanzia della tutela del segreto di Stato;
i gladiatori della cosiddetta Gladio militare (o Gladio delle Centurie) operavano armati all'estero in operazioni di guerra non ortodossa (hanno effettuato, ad esempio, in Tunisia una operazione destinata alla destituzione del presidente Burghiba ed hanno operato anche per l'addestramento di formazioni per guerriglieri all'estero) svolgendo quindi attività non istituzionali. Da notare che attività di questo tipo erano previste anche nelle operazioni della «Gladio nota» (quella dei 622) come la «Operazione Delfino», oggetto di numerosissime interrogazioni parlamentari, tutte senza risposta,
si chiede di conoscere:
se le massime autorità dello Stato siano state messe al corrente delle operazioni di reparti militari armate all'estero;
se tali operazioni all'estero venissero compiute in accordo con la CIA visto che tale sembra il caso di cui si legge nel libro del gladiatore Arconte: «L'ultima missione» per quanto riguarda l'impiego di gladiatori in Vietnam, area certamente di non diretto interesse dello Stato italiano;
in base a quali disposizioni un gladiatore, andato in congedo come marinaio semplice, potesse essere promosso al grado di tenente e capitano, come risulta dagli ordini inviatigli;
in base a quali disposizioni militari possano essere stati impartiti ordini «a distruzione immediata» come quelli di cui si trova copia nel libro citato, ordini che fanno scomparire ogni responsabilità da parte di chi li ha emanati, e ciò in completo contrasto con gli ordinamenti militari per i quali chi impartisce l'ordine è responsabile dell'ordine stesso."
23 ottobre 1991
Del "Reparto" ne parla il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, durante la sua visita ufficiale in Svizzera, per festeggiare i 700 anni della Confederazione Elvetica. Parla di "OSSI" nell'elegante sala dell'Hotel Bellevue di Berna, in una conferenza stampa davanti a giornalisti italiani e svizzeri.
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SENATO DELLA REPUBBLICA
XIV LEGISLATURA
265ª SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO
MERCOLEDÌ 23 Ottobre 2002
"MALABARBA. – Al Presidente del Consiglio dei ministri. – Premesso:
che nella Costituzione sono stabilite, per le Forze Armate, precise dipendenze gerarchiche, come ricordato in due sentenze della magistratura e precisamente:
nella sentenza del 21 marzo 1997 della 2ª Corte di Assise di Roma dove, con riferimento ai reparti armati degli OSSI (Operatori Speciali dei Servizi Segreti appartenenti alla organizzazione Gladio), si legge della esistenza di una organizzazione costituita anche da appartenenti alle forze armate e preordinata al compimento di azioni di guerra ancorchè non ortodosse al di fuori della unica istituzione che in base all'ordinamento costituzionale deve legittimamente ritenersi incaricata dello svolgimento di attività di difesa della Patria e cioè al di fuori delle forze armate e al di fuori di un qualsiasi controllo da parte del Capo dello Stato che, ai sensi dell'art. 87 della Costituzione, di queste ha il Comando;
nella sentenza del 1º febbraio 2001 della Corte Suprema di Cassazione dove si legge che «in merito al contenuto del documento OSSI», la Corte territoriale ha puntualmente argomentato come esso riguardasse l'impiego di «operatori speciali» del servizio italiano nella organizzazione della «guerra non ortodossa» mediante una struttura di comando finalizzata ad azioni di guerra e di sabotaggio sull'intero territorio nazionale collocata al di fuori dell'ordinamento delle forze armate e esclusivamente preposta alla difesa della patria, anche mediante il coinvolgimento occulto di personale adibito ad altri compiti, sottratta infine ad ogni controllo istituzionale. Siffatto documento concerneva fatti eversivi dell'ordine costituzionale e doveva quindi conseguentemente considerarsi sottratto alla garanzia della tutela del segreto di Stato;
i gladiatori della cosiddetta Gladio militare (o Gladio delle Centurie) operavano armati all'estero in operazioni di guerra non ortodossa (hanno effettuato, ad esempio, in Tunisia una operazione destinata alla destituzione del presidente Burghiba ed hanno operato anche per l'addestramento di formazioni per guerriglieri all'estero) svolgendo quindi attività non istituzionali. Da notare che attività di questo tipo erano previste anche nelle operazioni della «Gladio nota» (quella dei 622) come la «Operazione Delfino», oggetto di numerosissime interrogazioni parlamentari, tutte senza risposta,
si chiede di conoscere:
se le massime autorità dello Stato siano state messe al corrente delle operazioni di reparti militari armate all'estero;
se tali operazioni all'estero venissero compiute in accordo con la CIA visto che tale sembra il caso di cui si legge nel libro del gladiatore Arconte: «L'ultima missione» per quanto riguarda l'impiego di gladiatori in Vietnam, area certamente di non diretto interesse dello Stato italiano;
in base a quali disposizioni un gladiatore, andato in congedo come marinaio semplice, potesse essere promosso al grado di tenente e capitano, come risulta dagli ordini inviatigli;
in base a quali disposizioni militari possano essere stati impartiti ordini «a distruzione immediata» come quelli di cui si trova copia nel libro citato, ordini che fanno scomparire ogni responsabilità da parte di chi li ha emanati, e ciò in completo contrasto con gli ordinamenti militari per i quali chi impartisce l'ordine è responsabile dell'ordine stesso."