BAS
Comitato per la liberazione del Sudtirolo − Italia
Negli anni cinquanta si organizzò un movimento militare clandestino mirante alla riunificazione del Tirolo, il BAS (comitato per la liberazione del Sudtirolo). Negli anni sessanta si verificarono numerosi attentati dinamitardi a cui le forze dell'ordine, ed in particolare i Carabinieri risposero duramente. Ci furono diverse denunce per casi di tortura che portarono anche, secondo i denuncianti, alla morte di tre persone. Il relativo processo si concluse con la confutazione delle accuse: otto Carabinieri furono prosciolti, due amnistiati. Gli attentati continuarono fino ai primi anni settanta, con strascichi fino agli anni ottanta. Bilancio: trentadue anni di guerriglia, dal 20 settembre del 1956 al 30 ottobre del 1988. 361 attentati con esplosivi, raffiche di mitra, persino mine antiuomo. 21 morti, di cui 15 membri delle forze dell'ordine, due cittadini comuni e quattro terroristi, dilaniati dagli ordigni che stavano predisponendo. 57 feriti: 24 fra le forze dell'ordine, 33 privati cittadini. A parte episodi a carattere sostanzialmente goliardico da parte ad es. dell'API (Associazione protezione italiani), la popolazione di lingua italiana non rispose mai alla violenza con la violenza.