28 ottobre 2006, Livorno: M/T Moby Prince. Uno spettacolo per non dimenticare
Discorso di Loris Rispoli al termine della rappresentazione teatrale
Presidente dell'associazione familiari delle vittime "140"
Documento aggiornato al 06/11/2006
Dopo i titoli di coda, per tutti dovrebbe apparire la parola fine, per noi no!
Abbiamo provato in mille modi a scrollarci di dosso questo fardello, ma non ci siamo riusciti. A parole è semplice, ci metti una pietra sopra e lentamente aspetti che il ricordo si affievolisca, che la memoria si perda, a noi però non è successo. Noi oggi siamo qui a ripetere, che ci abbiamo provato, ma non ce l’abbiamo fatta, i volti, i sorrisi, le voci dei nostri cari, ci appaiono e ci parlano, quasi fossero loro stessi a impedirci di dimenticare.
Ilenia, Sara, Maria, Giovanni, Antonio, Giuseppe continuano a vivere nella nostra memoria e noi ci sentiamo in colpa per non essere stati capaci di ottenere giustizia. Eppure siamo entrati più volte nelle aule dei tribunali abbiamo pianto e urlato la nostra rabbia e il nostro dolore.
Oggi dopo gli ultimo risvolti, quello che per altri era un dubbio e per noi una certezza, si è rivelato in tutto il suo odioso evolvere, ci sono personaggi che hanno sistematicamente operato per depistare, hanno manomesso e omesso forti del proprio ruolo istituzionale quel qualcuno è stato piu forte di noi e ha fatto si che per ora la verità rimanesse sepolta, come se l’avessimo seppellita insieme alle vittime e pianta nei tantissimi funerali. La Verità, quella che abbiamo chiesto e preteso nelle aule di tribunale, quella che nessuno dovrebbe negarci come diritto,
quella che conosciamo in parte e che in parte viene tenuta nascosta...
La verità piaccia o no a qualcuno è una sola, ed è quella che noi andiamo cercando, La verità è che centoquaranta persone sono arse in attesa dei soccorsi.
La verità è che nessuno in capitaneria fece niente per cercare l’altra nave che era appena uscita dal porto La verita è che il personale dell’agip aveva visto il traghetto che gli entrava in collisione, ma successivamente non ne fece parola con i soccorsi.
La veritò è che quel traghetto aveva una lunga serie di carenza strutturali.
La verità è che qualcuno ha manomesso la timoneria dopo la collisione e successivamente ha confessato.
La verita è che si è fatto un processo senza i veri colpevoli.
La verità è che durante le indagini e nell’aula del tribunale molti hanno mentito.
La verità è che come afferma il pretore Paola Belsito su quel traghetto troppi avevano libero accesso durante le indagini.
La verità è che come afferma la Corte di appello di Firenze i veri colpevoli non sono mai saliti sul banco degli imputati.
La verità è che in questa vicenda ci sono state omissioni, coperture
manomissioni e depistaggi.
La verità è che molti, troppi, hanno prima durante e dopo il processo contribuito a manomettere la verità La verità è che nessuno dei depistatori o dei falsi testimoni è mai stato processato o punito.
La verità è che in merito alle nuove ipotesi che potrebbero riaprire il processo siamo presi da sentimenti contrastanti, da una parte la
speranza di giustizia che ci spinge ad avere fiducia nella magistratura, dall’altra la paura che ipotesi fuorvianti possano chiudere definitivamente la strada all’accertamento dei fatti La verita è che ancora oggi siamo qui a chiederci perché La verità è che i familiari delle vittime del moby prince, come quelli di ustica, del cermis, di linate o di qualsiasi altra tragedia continuano a chiedere giustizia.
Ci sarebbero mille altre cose da dire e da denunciare, ma sarebbe
aggiungere parole a parole e molto è gia stato detto anche qui stasera, allora mi permetto solo di ringraziare tutti coloro che hanno voluto essere qui , chi ha sponsorizzato e patrocinato questo spettacolo, e chi come Francesco e Marta, Carlo e Samuele, Alessandro e Raffaele, Renato e Irene che lo hanno costruito passo passo, a loro soprattutto va il nostro affettuoso abbraccio.
Abbiamo provato in mille modi a scrollarci di dosso questo fardello, ma non ci siamo riusciti. A parole è semplice, ci metti una pietra sopra e lentamente aspetti che il ricordo si affievolisca, che la memoria si perda, a noi però non è successo. Noi oggi siamo qui a ripetere, che ci abbiamo provato, ma non ce l’abbiamo fatta, i volti, i sorrisi, le voci dei nostri cari, ci appaiono e ci parlano, quasi fossero loro stessi a impedirci di dimenticare.
Ilenia, Sara, Maria, Giovanni, Antonio, Giuseppe continuano a vivere nella nostra memoria e noi ci sentiamo in colpa per non essere stati capaci di ottenere giustizia. Eppure siamo entrati più volte nelle aule dei tribunali abbiamo pianto e urlato la nostra rabbia e il nostro dolore.
Oggi dopo gli ultimo risvolti, quello che per altri era un dubbio e per noi una certezza, si è rivelato in tutto il suo odioso evolvere, ci sono personaggi che hanno sistematicamente operato per depistare, hanno manomesso e omesso forti del proprio ruolo istituzionale quel qualcuno è stato piu forte di noi e ha fatto si che per ora la verità rimanesse sepolta, come se l’avessimo seppellita insieme alle vittime e pianta nei tantissimi funerali. La Verità, quella che abbiamo chiesto e preteso nelle aule di tribunale, quella che nessuno dovrebbe negarci come diritto,
quella che conosciamo in parte e che in parte viene tenuta nascosta...
La verità piaccia o no a qualcuno è una sola, ed è quella che noi andiamo cercando, La verità è che centoquaranta persone sono arse in attesa dei soccorsi.
La verità è che nessuno in capitaneria fece niente per cercare l’altra nave che era appena uscita dal porto La verita è che il personale dell’agip aveva visto il traghetto che gli entrava in collisione, ma successivamente non ne fece parola con i soccorsi.
La veritò è che quel traghetto aveva una lunga serie di carenza strutturali.
La verità è che qualcuno ha manomesso la timoneria dopo la collisione e successivamente ha confessato.
La verita è che si è fatto un processo senza i veri colpevoli.
La verità è che durante le indagini e nell’aula del tribunale molti hanno mentito.
La verità è che come afferma il pretore Paola Belsito su quel traghetto troppi avevano libero accesso durante le indagini.
La verità è che come afferma la Corte di appello di Firenze i veri colpevoli non sono mai saliti sul banco degli imputati.
La verità è che in questa vicenda ci sono state omissioni, coperture
manomissioni e depistaggi.
La verità è che molti, troppi, hanno prima durante e dopo il processo contribuito a manomettere la verità La verità è che nessuno dei depistatori o dei falsi testimoni è mai stato processato o punito.
La verità è che in merito alle nuove ipotesi che potrebbero riaprire il processo siamo presi da sentimenti contrastanti, da una parte la
speranza di giustizia che ci spinge ad avere fiducia nella magistratura, dall’altra la paura che ipotesi fuorvianti possano chiudere definitivamente la strada all’accertamento dei fatti La verita è che ancora oggi siamo qui a chiederci perché La verità è che i familiari delle vittime del moby prince, come quelli di ustica, del cermis, di linate o di qualsiasi altra tragedia continuano a chiedere giustizia.
Ci sarebbero mille altre cose da dire e da denunciare, ma sarebbe
aggiungere parole a parole e molto è gia stato detto anche qui stasera, allora mi permetto solo di ringraziare tutti coloro che hanno voluto essere qui , chi ha sponsorizzato e patrocinato questo spettacolo, e chi come Francesco e Marta, Carlo e Samuele, Alessandro e Raffaele, Renato e Irene che lo hanno costruito passo passo, a loro soprattutto va il nostro affettuoso abbraccio.
Articoli
Moby, navi fantasma la sera della tragedia
L’avvocato: «Ripartiamo dagli scarichi illegali di armi degli americani» di Emiliano Liuzzi su Messaggero Veneto del 13/10/2006
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di Paola Pentimella Testa su Left - Avvenimenti del 13/10/2006
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di Piero Mannironi su La Nuova Sardegna del 11/10/2006
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Tra i nuovi spunti di indagine anche lo scandaglio dei fondali marini
Moby Prince, 5 foto per riaprire le indagini A 11 anni dalla tragedia al largo di Livorno che fece 140 vittime, annunciata l'istanza di riapertura dell'inchiesta di AA.VV. su Corriere della Sera del 10/10/2006
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di Roberto Bortone su Il Velino del 11/04/2006
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di Tommaso Tintori su Il Manifesto del 10/04/2006
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L'ultimo numero de L'Europeo è dedicato alle stragi impunite
Gli impuniti. Perchè le tragedie italiane restano senza colpevole Vajont, Cermis, Porto Marghera, Moby Prince, Ustica, Stazione di Bologna, Portella della Ginestra, Seveso di Roberto Bortone su redazione del 31/03/2006
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di Luciano Scalettari su Famiglia cristiana del 10/04/2005
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Documenti
Moby Prince, nuove indagini per la tragedia nel porto di Livorno
Una lettera del Presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime "140" |
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Il testo integrale dell'istanza presentata l'11/10/2006 dall'avvocato Carlo Palermo, difensore di parte civile del figlio dell'ammiraglio Chessa, il pilota del traghetto deceduto nella tragedia.
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di Andrea Affricano, Loris Rispoli edito da Associazione 140, 2003
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